AGLentella Foro
Vuoi reagire a questo messaggio? Crea un account in pochi click o accedi per continuare.

Qualcuno era comunista...

2 partecipanti

Andare in basso

Qualcuno era comunista... Empty Qualcuno era comunista...

Messaggio Da entrigheni Ven 08 Feb 2008, 19:07

Bellissima questa canzone di Gaber Smile , scaricatela..Ecco il testo:

Qualcuno era comunista perché era nato in Emilia.

Qualcuno era comunista perché il nonno, lo zio, il papà, ... La mamma no.

Qualcuno era comunista perché vedeva la Russia come una promessa, la Cina come una poesia, il comunismo come il paradiso terrestre.

Qualcuno era comunista perché si sentiva solo.

Qualcuno era comunista perché aveva avuto un'educazione troppo cattolica.

Qualcuno era comunista perché il cinema lo esigeva, il teatro lo esigeva, la pittura lo esigeva, la letteratura anche: lo esigevano tutti.

Qualcuno era comunista perché glielo avevano detto.

Qualcuno era comunista perché non gli avevano detto tutto.

Qualcuno era comunista perché prima (prima, prima...) era fascista.

Qualcuno era comunista perché aveva capito che la Russia andava piano, ma lontano... (!)

Qualcuno era comunista perché Berlinguer era una brava persona.

Qualcuno era comunista perché Andreotti non era una brava persona...

Qualcuno era comunista perché era ricco, ma amava il popolo...

Qualcuno era comunista perché beveva il vino e si commuoveva alle feste popolari.

Qualcuno era comunista perché era così ateo che aveva bisogno di un altro Dio.

Qualcuno era comunista perché era così affascinato dagli operai che voleva essere uno di loro.

Qualcuno era comunista perché non ne poteva più di fare l'operaio.

Qualcuno era comunista perché voleva l'aumento di stipendio.

Qualcuno era comunista perché la rivoluzione?... oggi, no. Domani, forse. Ma dopodomani, sicuramente!

Qualcuno era comunista perché... "la borghesia il proletariato la lotta di classe, cazzo!"...

Qualcuno era comunista per fare rabbia a suo padre.

Qualcuno era comunista perché guardava solo RAI3.

Qualcuno era comunista per moda, qualcuno per principio, qualcuno per frustrazione.

Qualcuno era comunista perché voleva statalizzare TUTTO!

Qualcuno era comunista perché non conosceva gli impiegati statali, parastatali e affini...

Qualcuno era comunista perché aveva scambiato il materialismo dialettico per il Vangelo Secondo Lenin.

Qualcuno era comunista perché era convinto di avere dietro di sè la classe operaia.

Qualcuno era comunista perché era più comunista degli altri.

Qualcuno era comunista perché c'era il Grande Partito Comunista.

Qualcuno era comunista malgrado ci fosse il Grande Partito Comunista.

Qualcuno era comunista perché non c'era niente di meglio.

Qualcuno era comunista perché abbiamo avuto il peggiore partito socialista d'Europa!

Qualcuno era comunista perché lo Stato, peggio che da noi, solo l'Uganda...

Qualcuno era comunista perché non ne poteva più di quarant'anni di governi democristiani incapaci e mafiosi.

Qualcuno era comunista perché Piazza Fontana, Brescia, la stazione di Bologna, l'Italicus, Ustica, eccetera, eccetera, eccetera!...

Qualcuno era comunista perché chi era contro, era comunista!

Qualcuno era comunista perché non sopportava più quella cosa sporca che ci ostiniamo a chiamare democrazia!

Qualcuno, qualcuno credeva di essere comunista, e forse era qualcos'altro.

Qualcuno era comunista perché sognava una libertà diversa da quella americana.

Qualcuno era comunista perché credeva di poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri.

Qualcuno era comunista perché aveva bisogno di una spinta verso qualcosa di nuovo, perché sentiva la necessità di una morale diversa.

Perché forse era solo una forza, un volo, un sogno.
Era solo uno slancio, un desiderio di cambiare le cose, di cambiare la vita.

Qualcuno era comunista perché con accanto questo slancio ognuno era come più di se stesso: era come due persone in una. Da una parte la personale fatica quotidiana, e dall'altra il senso di appartenenza a una razza che voleva spiccare il volo, per cambiare veramente la vita.

No, niente rimpianti. Forse anche allora molti avevano aperto le ali senza essere capaci di volare, come dei gabbiani ipotetici.

E ora?
Anche ora ci si sente in due: da una parte l'uomo inserito, che attraversa ossequiosamente lo squallore della propria sopravvivenza quotidiana, e dall'altra il gabbiano, senza più neanche l'intenzione del volo. Perché ormai il sogno si è rattrappito.
Due miserie in un corpo solo.

(Testo di Giorgio Gaber)
entrigheni
entrigheni
Loquace
Loquace

Maschio
Numero di messaggi : 589
Età : 41
Localizzazione : Lentella - Firenze
Data d'iscrizione : 15.11.07

http://pensierosso.blogspot.com/

Torna in alto Andare in basso

Qualcuno era comunista... Empty Re: Qualcuno era comunista...

Messaggio Da ike Sab 09 Feb 2008, 22:50

« Vuoi davvero lasciare ai tuoi occhi solo i sogni che non fanno svegliare? »

fonte :wikipedia
Fabrizio Cristiano De André (Genova-Pegli, 18 febbraio 1940 – Milano, 11 gennaio 1999) è stato un cantautore italiano fra i più conosciuti e amati di sempre, sicuramente uno fra i più importanti. Nelle sue opere ha cantato prevalentemente storie di emarginati, ribelli e diseredati. Molti suoi testi sono considerati dei veri e propri componimenti poetici e, come tali, inseriti nella gran parte delle antologie scolastiche di letteratura. Per gli amici e gli ammiratori fu semplicemente Faber, nome che Paolo Villaggio coniò in assonanza con quello dei pastelli che il cantautore tanto amava.

« Se nelle regioni meridionali non ci fosse la criminalità organizzata, come mafia, 'ndrangheta e camorra, probabilmente la disoccupazione sarebbe molto più alta. »

Ecco l'ultima staffilata che, nell'agosto 1998, sollevò un'ondata di proteste e sdegno tra gli esponenti di quella classe politica e sociale che De André racchiudeva nel suo concetto di borghesia. Gli stessi che gridavano allo scandalo quando De André dedicava le sue strofe a prostitute, lestofanti e suicidi e che, alla sua morte, lo avrebbero osannato definendolo "Grande Poeta".

Il cammino di Fabrizio De André ebbe inizio sulla pavimentazione sconnessa ed umida del carruggio di Via del Campo, prolungamento della famosa Via Pré, strada proibita di giorno quanto frequentata la notte. È in quel ghetto di umanità platealmente respinta e segretamente bramata che avrebbero preso corpo le sue ispirazioni; di ghetto in ghetto, dalle prostitute alle minoranze etniche, passando per diseredati, disertori, bombaroli ed un'infinità d'altre figure. Nella sua antologia di vinti, dove l'essenza delle persone conta più delle azioni e del loro passato, De André raggiungerà alte vette di lirismo poetico.

Inizialmente educato in un istituto elementare privato retto da suore Marcelline, passò alla scuola statale, dove il suo comportamento "fuori dagli schemi" gli impedì una pacifica convivenza con le persone che trovò al suo interno, in special modo con i professori. Per questo fu trasferito nella scuola dei Gesuiti dell'Arecco, celebri per la loro severità, per poi diplomarsi al Liceo Classico Cristoforo Colombo.
In seguito frequentò alcuni corsi di lettere e altri di medicina presso l'Università di Genova prima di scegliere la facoltà di Giurisprudenza, ispirato dal padre e dal fratello Mauro, entrambi brillanti avvocati. A sei esami dalla laurea decise di intraprendere una strada diversa: la musica (suo fratello sarebbe divenuto uno dei suoi fan più fedeli e critici).

Cominciò a suonare e cantare con gli amici nel locale "La borsa di Arlecchino", in cima a via XX settembre e c'è una foto che lo ritrae sul palco insieme ad Attilio Oliva, oggi presidente dell'associazione "Treellle" di Genova.

De André, in questi anni, ha una vita sregolata e in contrasto ai precetti della sua famiglia. Frequenta le prostitute dei vicoli del centro storico, è spesso ubriaco, abbandona casa per trasferirsi in un buco di appartamento in Stradone S. Agostino insieme al suo amico poeta Riccardo Mannerini. Chi lo ha conosciuto in questi anni di giovinezza lo definisce come una specie di play boy da strapazzo, egoista e narciso. Ma Fabrizio mostra anche un'attenzione per una cultura da autodidatta, consacrando il testo anarchico "L'unico e la sua proprietà" di Max Stirner come la sua bibbia di vita, e un vivo interesse per la poesia.

I suoi amici sono i "figli del popolo", sbandati di strada dediti al chiasso e al bere ma anche i salotti buoni come quello dei Bozano, in cui il vero mattatore è Paolo Villaggio. Fabrizio e il giovane Villaggio erano amici di infanzia. Ancora oggi, a Genova, qualcuno ricorda le loro bravate, come ad esempio l'ordinare ai forni quantità industriali di focaccia, senza mai passare a ritirarla.(...)

(...)Continua a bere smodatamente. Conosce una popolare cantante, Dori Ghezzi, più giovane di lui, e si innamora. Si sposeranno, senza clamori, con una modesta cerimonia e a fargli da testimone sarà un suo amico di Genova che in quegli anni ha cominciato ad avere un discreto successo in televisione come comico, Beppe Grillo. :o

« L'inferno esiste solo per chi ne ha paura »

I testi del cantautore, che toccano spesso argomenti religiosi, sono comunque improntati ad una personale e disincantata filosofia cristiana e, a tratti, da una certa spiritualità; ne sono prova brani come "Spiritual", "Si chiamava Gesù", "Preghiera in Gennaio" e il concept album La buona novella.

Tuttavia, l'atteggiamento tenuto da Faber nei confronti delle gerarchie ecclesiastiche, è sovente sarcastico e fortemente critico nel contestarne i comportamenti contraddittori, come, ad esempio, nelle canzoni "Un blasfemo", "Il testamento di Tito", "La ballata del Michè".

Tale idiosincrasia per il clero fonda le sue radici, probabilmente, anche nell'infanzia di De André, durante la sua permanenza, alle medie inferiori, presso l'Istituto Arecco, una scuola gestita dai gesuiti e frequentata dai rampolli della "Genova-bene". Durante il primo anno fu vittima di un tentativo di molestia sessuale da parte di uno dei gesuiti dell'istituto; nonostante l'età, la reazione verso il "padre spirituale" fu pronta e, soprattutto, chiassosa e prolungata, tanto da indurre la direzione ad espellere il giovane De André, nel tentativo di placare lo scandalo. L'improvvido espediente, tuttavia, si rivelò vano poiché, a causa del provvedimento d'espulsione, dell'episodio venne a conoscenza anche il padre di Fabrizio, esponente della resistenza e vicesindaco di Genova, che informò il Provveditore agli Studi pretendendo un'immediata inchiesta che terminò con l'allontanamento dall'istituto scolastico del gesuita.

« Benedetto Croce diceva che fino a diciotto anni tutti scrivono poesie e che, da quest'età in poi, ci sono due categorie di persone che continuano a scrivere: i poeti e i cretini. Allora, io mi sono rifugiato prudentemente nella canzone che, in quanto forma d'arte mista, mi consente scappatoie non indifferenti, là dove manca l'esuberanza creativa »

Nel 1964 scrisse due canzoni molto famose: La guerra di Piero e La canzone di Marinella: la prima canzone parla della guerra e di un semplice soldato che muore - un'accusa al militarismo che passò inosservata all'epoca -, la seconda di una ragazza (lui diceva una prostituta) che dopo aver trovato l'amore muore in circostanze misteriose. Fu quest'ultima canzone ad avere molto successo per via di una cover di Mina nel 1967 nell'album Dedicato a mio padre; nonostante tutto pare che il cantautore non considerasse la canzone una delle migliori. In questo periodo De André componeva molte canzoni con il compositore Vittorio Centanaro, che però non veniva mai accreditato in quanto non iscritto alla Siae.

Nel 1966 escono sempre su 45 giri altri capolavori come Canzone dell'amore perduto, Geordie (tratta da una antica ballata britannica) e Ballata dell'amore cieco; sempre in quello stesso anno esce il suo primo LP Tutto Fabrizio De André, una parziale raccolta di alcune delle canzoni che sino ad allora erano state edite solo in 45 giri. Nello stesso anno la Karim fallì e De André dovette cambiare casa discografica: passò quindi nel 1967 alla milanese Bluebell Records.
Sarebbe stato l'inizio del grande successo. I love you
ike
ike
Primi vagiti
Primi vagiti

Femmina
Numero di messaggi : 175
Età : 107
Localizzazione : Orbita di Coruscant
Data d'iscrizione : 16.11.07

Torna in alto Andare in basso

Torna in alto


 
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.